Coltivare una piantina di marijuana sul balcone di casa non è reato. Lo ha deciso la Cassazione sostenendo che il fatto, nonostante il rigido orientamento normativo sugli stupefacenti, non ha portata offensiva.
Con questa motivazione i supremi giudici hanno respinto il ricorso del procuratore generale della Corte di Appello di Catanzaro contro l'assoluzione di un 23enne sorpreso con una piantina di "maria" sul balcone di casa a Scalea (Cosenza).
In particolare la Cassazione fa riferimento a un principio giuridico che "sebbene timidamente ha già" fatto capolino nella giurisprudenza di merito e di legittimità, tira in ballo la necessità che il possesso limitato di piante o principi droganti sia in grado di procurare danni.
Dunque, quando la "modestia dell'attività posta in essere" - spiegano con un ostico linguaggio giuridico - emerge da circostanze oggettive di fatto, come in questo caso la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, il comportamento dell'imputato deve essere ritenuto del tutto inoffensivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario.
In conclusione, osserva la Cassazione, non solo non è punibile alcun comportamento non previsto dalla legge come reato, ma non è punibile nemmeno il reato che non procura danni a nessuno: in altre parole "nullum crimen sine lege" ma anche "nullum crimen sine iniuria".
Così se ad Amsterdam, dal gennaio 2012, lo stato olandese concederà la possibilità d'ingresso ai coffeshop ai soli residenti (ma la città ha già iniziato la sua battaglia contro questa legge senza senso), in Italia si da il via libera a migliaia di coltivatori diretti per avere prodotti a km 0.
Tutto questo mi lascia molto stupito! Quando si inizierà a pensare ad un uso medico della marijuana senza avere inutili e snervanti attese??...o meglio il tossichetto di turno può coltivarsela sul balcone ma il malato terminale deve aspettare mesi e mesi per usarla?...vi ricordo che in Veneto esiste un laboratorio di produzione di marijuana ad uso medico, ma viene mandata all'estero per poi ritornare in Italia dopo molto tempo e con costi aumentati...L'uso medico con vaporizzatore in California è essenziale nella cura ad anoressia e glaucomi, utile per i malati terminali o per chi ha forti dolori ed è totalmente legale, basti pensare che i rivenditori legali per malati sono più degli starbucks!...ma noi anche in questo caso dimostriamo di essere un paese per vecchi.
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