martedì 6 dicembre 2011

La crisi dell'euro spaventa i Metallica

Dal sito del corriere

I quattro dovevano suonare in Germania nel 2013, ma, per il timore di perdere utili, hanno cambiato idea

La crisi dell'euro non spaventa soltanto i pensionati, le grandi imprese, i lavoratori e le banche di tutto il vecchio Continente. Ma anche i Metallica: la band americana consacrata da trent'anni alle sonorità più dure sembrava in realtà non temere niente e nessuno. Più della loro impavidità poté però il paventato crollo delle borse d'Europa.
ANCHE I RED HOT HAN FATTO LO STESSO - Considerando che hanno un bel zoccolo duro di fan alle nostre latitudini, the Four Horsemen, come vengono chiamati, hanno deciso di anticipare la tournée dall'altra parte dell'Oceano , inizialmente prevista nel 2013, al 2012. Lo rivela il loro astutissimo manager newyorchese Cliff Burnstein. E non a una qualsiasi fanzine o bibbia musicale, ma al prestigioso Wall Street Journal. «Non sono un economista, ma una laurea aiuta» rivela il manager «Ti devi sempre chiedere qual è il momento migliore per fare cosa, quando e dove. Nei prossimi anni, il dollaro diventerà più forte e l'euro più debole. E perciò voglio che i ragazzi facciano il tour ora, perchè saranno più redditizi per noi». Stessa mossa Bernstein ha fatto fare pure ai californiani Red Hot Chili Pepper, anch'essi giunti prima del previsto in Europa (saranno a Torino e Milano, sabato e domenica) .
DERIVATI METAL - Perché nulla nel rock contemporaneo si fa più a caso: i musicisti devono solo suonare, e poi c'è chi si occupa di tutto, dalle balie per i bambini, al menù vegano. Fino ai trend finanziari. E tutta quest'attenzione ai concerti deriva dalla semplice constatazione che i soldi, coi dischi, non si fanno più: il 75 per cento dell'entrate di megaband come i Red Hot viene dai live. Se prima la band poteva scegliere in tranquillità tempi e modi della discesa nelle arene (l'uscita di un album, il semplice estro...), oggi un tipo alla Burnstein deve prevedere tutto: a otto mesi dalla venuta in Germania dei Metallica, il manager deve decidere se farsi pagare in euro o in dollari, o in entrambe le valute. E se la fluttuazione dell'euro può danneggiare gli utili dei quattro, Burnstein compra dei derivati finanziari per assicurarli sui rischi del cambio. Stanti cosi le cose, in futuro anche la scelta delle mete non sarà più romantica ( o come spesso accade) casuale. «Sto dando un'occhiata all'Indonesia» dice Burnstein. Probabilmente la moneta di là, la rupia, nel 2012 sarà in netto rialzo.

2 commenti:

  1. e' l'altra faccia della crisi: i concerti vanno in territori piu' ricchi, la formula 1 va in asia...cosa vuoi che ti dica: se continua cosi' andremo con rado al concerto di tiziano ferro!

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  2. Secondo me e' solo una mossa per fare meno date, alzare i prezzi e fare più soldi. Sono solo troviate dei manager.

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