giovedì 28 febbraio 2013

Ecco gli SCIACALLI

UN SOLO GRIDO: MERDEEEE!

Speriamo che Grillo faccia qualcosa, non è accettabile

 

da corriere.it

Senza seggio, «consolati» dai maxi-vitalizi
I 200 privilegiati con doppia razione

Nel Lazio 40 assegni ai non rieletti. Formigoni al Senato con 450 mila euro di buonuscita

ROMA - Teodoro Buontempo avrà di che consolarsi. Trombato alle elezioni della Camera, il presidente della Destra porta a casa doppio vitalizio. Deputato per cinque legislature, si è ritrovato assessore della Regione Lazio nel momento in cui si cancellavano per legge i vitalizi (naturalmente dal giro successivo), ma estendendo contemporaneamente quel beneficio ai componenti della giunta. Avendo avuto Buontempo due vite politiche, ecco che gli spettano due vitalizi. Un'assurdità in piena regola, però mai corretta. Con il risultato che non soltanto ci sono in Italia almeno 200 ex politici cui spetta doppia razione, ma ancora adesso, dopo l'abolizione dei vitalizi in tutte le Regioni seguita all'indignazione popolare, c'è chi potrà cominciarne a godere. Come l'ex consigliere laziale dell'Udc Rodolfo Gigli, dal 2001 al 2006 deputato di Forza Italia. Oppure l'ex capogruppo del Pd nella stessa Regione Esterino Montino, senatore ulivista per sette anni: il quale forse vi dovrebbe però rinunciare nel caso in cui fosse eletto sindaco di Fiumicino. O ancora l'ex vicepresidente Udc della giunta di Renata Polverini, Luciano Ciocchetti, deputato durante tre legislature, sia pure a corrente alternata: anche se per avere l'assegno della Camera gli toccherà probabilmente aspettare fino all'età di 60 anni, lui che ne ha 54. Il vitalizio della Regione, quello invece può scattare da subito. Perché applicando le vecchie regole ancora valide per consiglieri e assessori uscenti e grazie a una modifica furbetta introdotta in Parlamento che ha vanificato il limite dei 66 anni previsto dal decreto anti-Batman di Mario Monti, la pensione può scattare già a 50 anni. Dal che si deduce che gli ex consiglieri laziali non rieletti i quali potrebbero da subito incassare il vitalizio sono ben 40 su 71.

Nemmeno il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, classe 1943, finora deputato dell'Udc ed ex consigliere regionale della Campania, ha il problema dell'età. Ma l'incarico istituzionale che oggi ricopre, in una quantomeno antiestetica sovrapposizione di ruoli da quando è pure a capo della Giunta provinciale, gli impedirà di riscuotere immediatamente i due vitalizi cui avrebbe diritto? Boh... Sappiamo sicuramente che Zinzi è stato uno dei dieci ex consiglieri che grazie alla magia di una leggina campana approvata nel silenzio generale nel 2005 incassava sia il vitalizio regionale che l'indennità parlamentare. Rimasto fuori dalle liste alle ultime politiche, avrebbe lasciato il seggio in eredità al figlio Giampiero, se questi fosse andato oltre i primi dei non eletti.
Di certo, quello che l'amministrazione di Montecitorio non gli potrà negare è l'indennità di fine mandato. Ovvero la somma che dovrebbe servire al «reinserimento» nel mondo del lavoro, una volta terminato il mandato elettivo. Cifra non da buttar via, dopo sette anni di Parlamento. Ma nemmeno lontanamente paragonabile a quella che si porterà via dalla Regione Lombardia Roberto Formigoni, governatore per 18 anni, per il suo «reinserimento» non in una vita normale, bensì in Senato. Fra i 450 e i 500 mila euro lordi, secondo i primi approssimativi calcoli. Questo perché in Lombardia, come in Puglia, la buonuscita dei consiglieri si calcola in ragione di una annualità lorda per ogni mandato di cinque anni. Un meccanismo quasi due volte e mezzo più favorevole rispetto al tfr dei comuni mortali. Il salasso è discreto. Non meno di 5 milioni, se tutti i 43 non rieletti fossero stati in carica per il solo ultimo mandato. Ma non si scherza nemmeno nel Lazio, dove le buonuscite non sono altrettanto favorevoli. Qui parliamo di 3 milioni e mezzo. Tanti denari, forse, non li avevano mai sborsati prima, tenendo conto che questa volta la liquidazione spetterà alla stragrande maggioranza degli ex consiglieri.
E la stessa situazione, considerata l'entità del ricambio, si avrà anche alla Camera e al Senato. Dove le buonuscite, per quanto generose, potranno alleviare appena tante delusioni. Per esempio quella di un eccellente «trombato», qual è il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro. Oppure quella di Gianfranco Fini, escluso dal Parlamento dopo trent'anni ininterrotti. Quanto spetta agli ex onorevoli? Per la sola ultima legislatura 46.814 euro. Ovvero, 9.362 euro per ogni anno di mandato. Chi ne ha fatti trenta, come Fini, che peraltro è stato per cinque anni presidente della Camera, avrà diritto a una somma dell'ordine di 300 mila euro. Tassata come il tfr. A Montecitorio precisano che l'assegno è «interamente finanziato dai contributi dei deputati senza alcun contributo a carico del bilancio della Camera»: il che non toglie, va però aggiunto, che si tratta pur sempre di soldi pubblici.
Fini potrà conservare per dieci anni, al pari dell'ex presidente del Senato e dei suoi predecessori, un ufficio a Montecitorio, da due a quattro collaboratori e la possibilità di utilizzare l'auto blu in determinate circostanze. Benefit spettanti per qualche anno ancora a Fausto Bertinotti, mentre li perderanno Pietro Ingrao, Irene Pivetti e Luciano Violante. E l'attuale terza carica dello Stato andrà a ingrossare la lista degli ex parlamentari pensionati. Elenco al quale già prima delle elezioni si potevano considerare iscritti politici di lungo corso come Massimo D'Alema e Walter Veltroni. Quest'ultimo, uno dei pochi deputati che potranno ancora percepire il vitalizio prima di aver compiuto sessant'anni di età. Infatti il diritto spetta soltanto a chi abbia già riscosso l'assegno in passato, secondo le antiche regole, per poi vederselo sospendere per qualche ragione. Nel caso di Veltroni, cui il vitalizio era stato corrisposto nel 2001 a 46 anni di età, dopo l'elezione a sindaco di Roma seguita da un nuovo sbarco in Parlamento. E ora, che di anni ne ha 57, l'assegno verrà riattivato. Sono le regole...
Fra poco più di un anno toccherà anche a Francesco Rutelli, classe 1954. Mentre potrà passare immediatamente alla cassa Sergio D'Antoni. Insieme a Giorgio La Malfa, Calogero Mannino, Franco Marini, Pietro Lunardi, Margherita Boniver... E poi Marcello Dell'Utri, Giuseppe Ciarrapico, Giampiero Cantoni, Cesare Cursi, Luigi Grillo, Giuseppe Pisanu, Tiziano Treu, Carlo Vizzini, Lamberto Dini, Adriana Poli Bortone, Diana De Feo, Ombretta Colli...

 

martedì 12 febbraio 2013

Ambarabaciccicoccò -diamoci alla politica-

Si avvicinano le elezioni ed i soliti personaggi loschi, magicamente prendono luce e risplendono in tutti i canali digitali, satellitari, radio, lucidati a nuovo, pronti a sparare una marea di cazzate solo per convincere le menti ingenue a votarli...qualcuno ha promesso di ridarci l'imu, qualcun'altro di tagliare l'irap, il dandy invece vuole cambiare la costituzione (ueh' cicciobarbuto col 3% non puoi farlo) o addirittura abbassare il quorum referendario ( ha detto testualmente che siamo un paese maturo!!!....ma dove se il 30% tornerà a votare la mummia).
Detto questo esprimo la mia simpatia ed il mio appoggio (almeno per le regionali) al dandy; per il resto MANDIAMOLI TUTTI A CASA!...TRAVOLGIAMOLI CON UNO TSUNAMI (per chi volesse stasera a bg).
Forse è meglio lasciare stare le dichiarazioni di voto e parliamo di un nostro caro amico (ultimamente molto irritante, dato che non si ricorda più nulla e bidona all'ultimo istante) che si è gettato cuore ed anima a FARE qualcosa per il nostro belpaese; lo so, è un illuso, e l'ho già avvisato (dato che ci sono passato anni fa), ma per chiarirgli meglio le idee gli lascio testo e video di una canzone di Vasco (omaggio al grande Rino Gaetano)...la parte in rosso è dedicata a lui che ci crede ancora.
   
 E mentre tu continui ad invecchiare con i giovani di oggi che non riesci più a capire che se ne fregano persino del tuo impegno sindacale e cantano "Dio salvi la regina, fascista e borghese" E mentre tu continui ad invecchiare tua figlia sta con quell'idiota che non puoi vedere lei dice che sei prevenuto e che non vuoi capire e forse avrà ragione lei, chi l'ho potrà mai dire Ma intanto tu continui ad invecchiare sempre convinto che gli anni migliori debbano ancora venire e che le leggi sopra il concordato si possono abrogare e intanto Marta è andata ad iscrivere la bambina dalle Orsoline E mentre tu continui ad invecchiare lentamente il mondo gira sempre più veloce e non si può fermare sei tu che devi accelerare amico lui non ti può aspettare e questo purtroppo signori è uno dei piccoli difetti dell'industrializzazione E intanto tu continui ad invecchiare cordialmente sì cordialmente con la pacca sulle spalle del tuo bravo direttore che la pensa come te sopra i problemi di politica generale c'è solo un piccolo accento diverso per quello che riguarda la gravità del problema della disoccupazione: suo figlio ha un impiego statale e nessuno trova da lavorare Ma tu continua pure ad invecchiare, convinto, sì convinto convinto che il partito è l'unica soluzione.....  ma che rivoluzione e rivoluzione è ormai banale quella....la lotta oggi va condotta col partito all'interno delle strutture.....perché il partito ti può aiutare,  perché il partito ti può garantire,  perché il partito è una conquista sociale,  perché il partito è un'istituzione ma che rivoluzione e rivoluzione, riforme ci vogliono, riforme sanitarie, agrarie, tributarie, fiscale, sociale Ambarabaciccicoccò tre civette sul comò che facevano l'amore con la gatta del dottore tre partiti sul comò che facevano l'amore con l'abc del professore coro: SCEMO, SCEMO, SCEMO...\"

lunedì 11 febbraio 2013

Corso degustazione birra 2013

SPAZIO TERZO MONDO
libri e caffè

MARZO 2013 – Corso base di degustazione birra

A cura di Luigi “Schigi” D’Amelio e Spazio Terzo Mondo
dal 01 MARZO al 22 MARZO 2013
presso Spazio Terzo Mondo

Per il mese di marzo proponiamo un corso base di degustazione e di avvicinamento alla birra dedicato a coloro che intendono accostarsi a questo complesso e articolato mondo.
L’intento è quello di fornire le basi essenziali della conoscenza e della degustazione con l’obiettivo, forse quello più ardimentoso, di dare lo spunto affinchè ciascuno possa intraprendere il proprio personale percorso, secondo i propri gusti e le proprie inclinazioni in un ambito in cui cultura ed edonismo trovano una fusione quasi perfetta.

PROGRAMMA DEL CORSO

IL CORSO SI ARTICOLERA’ IN QUATTRO SERATE.

Ogni serata sarà suddivisa in una parte teorica, in cui il relatore illustrerà l’argomento della lezione, ed in una parte pratica, in cui degusteremo almeno quattro birre più qualche sorpresa.

PRIMA SERATA: VENERDI’ 01 MARZO 2013 – ORE 20.30

La birra nella storia.
Materie prime.
La produzione, dal malto al bicchiere.

Degustazione di 4 birre

SECONDA SERATA: VENERDI’ 08 MARZO 2013 – ORE 20.30

Le diverse fermentazioni:  alta , bassa e spontanea.
Stili birrari, dalla geografia  passando per la storia.

Degustazione di 4 birre

TERZA SERATA: VENERDI’ 15 MARZO 2013 – ORE 20.30

La degustazione, metodo e applicazione.
La birra nel mondo: le nazioni “storiche” e le emergenti.
La birra artigianale in Italia.

Degustazione di 4 birre

QUARTA SERATA: VENERDI’ 22 MARZO 2013 – ORE 20.30

Abbinamento cibo-birra.
La costruzione di un metodo e la sua applicazion.
Il servizio della birra e la cantina.

Degustazione di 4 birre in abbinamento ad altrettanti cibi


Il corso è curato e condotto da Luigi “Schigi” D’Amelio:
Sommelier AIS dal 1997, Assaggiatore e docente ONAV, Docente Master of Food di Slow Food di Vino e Birra, Giudice in concorsi vinicoli e birrari, mastrobirraio del birrificio EXTRAOMNES.

Il costo del corso è di € 96, comprensivo di una confezione da 6 bicchieri da degustazione Extraomnes che resteranno ai partecipanti.

Iscrizioni fino ad un massimo di 25 persone.
Iscrizioni presso SpazioTerzoMondo –via Italia 73 – Seriate (BG)
Oppure inviando una mail a giovanni@spazioterzomondo.com


oppure chiamando lo 0354235593 (Giovanni)
All’atto dell’ iscrizione è richiesto il versamento di una caparra di € 50.

Il corso si terrà presso:
Spazio Terzo Mondo
via Italia 73 – Seriate (BG)
www.spazioterzomondo.cominfo@spazioterzomondo.com

giovedì 31 gennaio 2013

Infame

La parte in rosso dell'articolo per me è assolutamente non condivisibile, uno così merita di crepare! anzi di rimanere leso a vita!
MERDA
 

 

Calabria, invalido «d'oro» gioca a basket
E corre per le politiche: è capolista

L'avvocato Alberto Sarra aveva ottenuto un super vitalizio da 7 mila euro. E la nomina a sottosegretario in Regione

Alberto Sarra (nel cerchio) accanto a ScoppellitiAlberto Sarra (nel cerchio) accanto a Scoppelliti
«'a Lazzaro, facce ride! Così si sentirebbe urlare ogni furbetto riconosciuto disabile al 100%, se fosse fotografato a giocare a basket. Subito dopo arriverebbe la revoca: basta vitalizio. Il sottosegretario calabrese Alberto Sarra, però, fa spallucce. E dopo aver avuto in dono una pensione dieci volte più alta di quella dei disabili non autosufficienti non solo fa il cestista ma corre per entrare in Parlamento.
Riassumiamo? Nei primi giorni del 2010 quando ormai sta per scadere la legislatura e si avvicinano le nuove elezioni che saranno vinte dal suo amico (e antico camerata giovanile) Giuseppe Scopelliti, il deputato regionale Alberto Sarra viene colpito da uno choc emorragico.
Una cosa seria. Per qualche ora l'uomo, che di mestiere fa il legale e si è tirato addosso le critiche di chi gli rinfaccia di difendere personaggi in odore di 'ndrangheta, lotta tra la vita e la morte. Alla quale viene strappato da un delicato intervento chirurgico. Segue una guarigione così rapida che non si vedeva da quando a Cafarnao Gesù disse al paralitico: «alzati, prendi la tua barella e va' a casa». Due settimane e già partecipa alla nascita del «Partito del sud», tre settimane e già detta comunicati, dodici settimane e diventa sottosegretario alla presidenza, poltrona concepita dalla giunta precedente di centrosinistra, conservata da Scopelliti e solo più tardi abolita dalla prossima legislatura.

Alberto Sarra Alberto Sarra
Quanto sia stata positiva la guarigione lo dice l'archivio dell'Ansa: da momento della nomina ad oggi 189 dispacci d'agenzia. A testimonianza di un'attività frenetica di incontri, convegni, inaugurazioni, trattative che farebbero ansimare di fatica un sano, figurarsi un invalido. Buon per lui: evviva. Quello che non quadra è che parallelamente a questa dimostrazione quotidiana di dinamismo infaticabile, Alberto Sarra avviava l'iter burocratico per farsi riconoscere dalla Regione totalmente invalido al lavoro. Invalidità riconosciuta il 13 giugno scorso da una commissione di cui faceva parte il suo cardiologo di fiducia Enzo Amodeo con una dichiarazione definitiva: «considerata la patologia - aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale - si ritiene l'avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro».
Pochi giorni e, con un'efficienza che sarebbe sensazionale anche a Tokyo o Zurigo, l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale gli riconosceva l'«inabilità totale e permanente dal lavoro». Il mese dopo, coprendo il suo nome con la scritta «omissis» per nascondere sotto il velo della privacy un provvedimento che avrebbe indignato i cittadini, il Bollettino Ufficiale comunicava la concessione a Sarra di un assegno mensile di 7.490,33 euro «al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010». Vale a dire un vitalizio dieci volte maggiore di quello concesso ai disabili più gravi (quelli che non possono neppure cibarsi da soli o sono immobilizzati in un polmone d'acciaio) più gli arretrati per un totale di circa 225 mila euro.
Sconcertante: come poteva una persona ricevere una pensione di invalidità totale e «permanente» e insieme una indennità di altre migliaia di euro per ricoprire l'incarico di sottosegretario sommerso, stando alle agenzie, da mille impegni? Alla domanda del «Corriere della Calabria», Sarra rispose chiedendo alla Regione Calabria che il vitalizio da handicappato al 100% gli fosse temporaneamente sospeso. E la stessa cosa sostenne quando anche noi raccontammo la storia. Come se l'aver chiesto la sospensione di quel vitalizio (non la revoca: solo la momentanea sospensione che in qualunque momento potrebbe annullare chiedendo di tornare allo status di pensionato) cancellasse lo sconcerto sul privilegio.
E non era finita.
Dopo avere scritto a noi («sono schiavo di una protesi che non mi consente neanche di dormire...») lamentandosi di come era stata raccontata la vicenda, il sottosegretario «totalmente e permanentemente disabile» per ogni lavoro, ha deciso di sobbarcarsi di un ulteriore carico di impegni. In questi giorni, infatti, è tutto preso dalla campagna elettorale (e si sa quanto siano faticose le campagne elettorali) come capolista del «Grande Sud».
Il tocco finale però, come dicevamo, l'hanno dato le foto pubblicate sul sito «soveratiamo.com». Dove Alberto Sarra gioca a basket con Scopelliti e altri amici. Sia chiaro: sarebbe indecente se ogni italiano non si sentisse sollevato nel vedere in quelle immagini la prova che, grazie a Dio, i postumi di quell'accidente fisico sembrano superati. Di più: facciamo tutti il tifo per lui.
Ma resta la domanda che ponevamo non solo noi ma anche il presidente della federazione italiana delle associazioni di sostegno all'handicap Pietro Barbieri, sconcertato per l'abissale differenza di trattamento: quanti altri disabili totali, al mondo, sono liberi di entrare e uscire a loro piacimento dalla condizione di disabilità totale a seconda delle opportunità di carriera politica?

venerdì 18 gennaio 2013

Settimania di merda....stracan!

Si scrive settimania si legge setti-menia (all'americana insomma), questo perchè voglio onorare l'epopea dei grandi dj italiani di inizio anni '90: the king carrara, stefano secchi (proprio lui al sabato proponeva le hit della settimania con la secchimania) ed ovviamente Killler Faber.
Va beh, scusate lo sproloquio, ma mi serviva qualcosa di altamente inutile per introdurre un video che descrivesse al meglio la mia settimana!
I RAMONES con I WANNA BE SEDATED (voglio essere sedato per gli gnurra che ci leggono!)
Video e basta...il testo è molto semplice....come sempre quando canta Joey!

giovedì 13 dicembre 2012

Il ritorno della mummia

Badate italiani...badate bene...a febbraio non ripetete il solito vecchio errore.
L'immagine a seguire non ha bisogno di ulteriori commenti

mercoledì 12 dicembre 2012

School of rock - it's a long way to the top (if you wanna rock n' roll)

Dicembre 1975: esce T.n.t album storico degli ac/dc con Bon Scott. E' la prima traccia dell'album e si parte subito con un grande inizio! Forse il singolo più di successo dell'album (al nr. 5 della classifica australiana) è contraddistinto da una ritmica coinvolgente con Angus alla lead guitar e Bon alle bagpipes, alternati in maniera spettacolare: per la prima volta una canzone hard rock mischia gli assoli di chitarra alle cornamuse. Il video è girato nel febbraio del 1976 in presa diretta a Melbourne (nel 2004 una strada adiacente a quella del video è stata rinomata ac/dc lane. Ultima menzione alle numerose cover fatte da molti artisti: Lemmy ed i Dropkick da segnalare.
Ridin' down the highway 
Goin' to a show 
Stop in all the by-ways 
Playin' rock 'n' roll 
Gettin' robbed 
Gettin' stoned 
Gettin' beat up 
Broken boned 
Gettin' had 
Gettin' took
I tell you folks 
It's harder than it looks 
It's a long way to the top If you wanna rock 'n' roll 
It's a long way to the top If you wanna rock 'n' roll 
If you think it's easy doin' one night stands 
Try playin' in a rock roll band 
It's a long way to the top If you wanna rock 'n' roll 
Hotel, motel 
Make you wanna cry 
Lady do the hard sell 
Know the reason why 
Gettin' old
Gettin' grey
Gettin' ripped off 
Under-paid 
Gettin' sold 
Second hand 
That's how it goes 
Playin' in a band 
It's a long way to the top If you wanna rock 'n' roll 
It's a long way to the top If you wanna rock 'n' roll 
If you wanna be a star on stage and scream Look out it's rough and mean 
It's a long way to the top If you wanna rock 'n' roll

giovedì 6 dicembre 2012

Emilo Fede sclera alla zanzara

Postando questo video, colgo l'occasione per porgere i nostri migliori auguri ad Eugenio: "Uge ecco l'effetto che fa l'astinenza da pastiglie per non impazzire"

venerdì 5 ottobre 2012

Bisogna agire contro la feccia

Io non so come una persona possa essere così merda dentro e parassita. Ma vi rendete conto? Contro questa feccia bisogna fare qualcosa, ma qualcosa di grosso. Non si può tollerare questa immoralità e meschinità. Deve sprofondare nella miseria lui, il medico che ha certificato e tutti quei politici di merda.
Se mai ci capitasse di vederlo in giro....

da corriere.it

Calabria

Il sottosegretario regionale che intasca
il vitalizio per inabilità al lavoro

Una pensione di invalidità di 7 mila euro oltre allo stipendio
Ma Sarra presiede convegni e inaugura strade

Alberto Sarra Alberto Sarra
Lunga vita ad Alberto Sarra. Ma è giusto che riceva dalla Regione Calabria un vitalizio di invalidità di 7.490,33 euro al mese, dieci volte più alto di quei portatori di handicap che non sono neppure in grado di soffiarsi il naso? Ed è giusto che accumuli un'altra indennità come sottosegretario regionale nonostante risulti disabile al 100%? Chiariamo subito: il pensionato-sottosegretario ha, come paziente, tutta la nostra solidarietà. Reggino, avvocato, 46 anni, da sempre amico, compagno di basket e camerata politico del governatore Giuseppe Scopelliti, già consigliere e assessore provinciale di Reggio, criticato da alcuni giornali locali per avere accettato la difesa di personaggi in odore di 'ndrangheta, Alberto Sarra fu colpito nei primi giorni del 2010, quando stava scadendo il suo mandato di consigliere regionale, da uno choc emorragico.
Salvato grazie a un delicato intervento chirurgico, si perse le elezioni di marzo. Tre mesi dopo, visto che era in forma, l'amico Scopelliti lo nominava già sottosegretario regionale alla presidenza, una ridicola carica da retrobottega politico inventata dalla precedente giunta sinistrorsa di Agazio Loiero, mantenuta dal centrodestra e destinata ad essere abolita al prossimo giro proprio perché insensata.
Da allora, l'archivio dell' Ansa trabocca di notizie su di lui: 156 dispacci. Lui che incontra i presidenti delle Comunità montane. Lui che presiede conferenze dei servizi sulle frane. Lui che inaugura nuove strade. Lui che si occupa dei consorzi industriali. Lui che riceve l'ambasciatrice cubana in Italia. Lui che cerca di risolvere il nodo dei forestali. Insomma, instancabile. Si sa com'è: governare una Regione è una faticaccia. Come dice Roberto Formigoni, «per fare politica, ci vuole un fisico bestiale».
Contemporaneamente, mentre gli amici si congratulavano per il suo attivismo, il dinamico sottosegretario avviava le pratiche per farsi riconoscere invalido al lavoro. Finché il 13 giugno scorso, mentre lui era impantanato nelle trattative sulla forestazione, una commissione di cui faceva parte il suo cardiologo di fiducia Enzo Amodeo, dichiarava che «considerata la patologia - aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale - si ritiene l'avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro».
La settimana dopo, record mondiale di velocità burocratica, l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale riconosceva al sottosegretario l'«inabilità totale e permanente dal lavoro». Poche settimane d'attesa e il Bollettino Ufficiale, come ha raccontato Antonio Ricchio sul Corriere della Calabria , pubblicava la Determinazione 439 che concedeva a Sarra un assegno mensile di 7.490,33 euro «al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010». Per capirci: gli riconosceva gli arretrati per un totale di 30 mesi pari (stando a quei numeri) a circa 225 mila euro. Cioè quanto un normale disabile totale e permanente, uno che non solo non è in grado di ricevere l'ambasciatore bielorusso ma magari neppure di portarsi il cibo alla bocca, prende in 24 anni e mezzo.
Ricordate la storia che abbiamo raccontato mesi fa di Giulia, la ragazza padovana con «insufficienza mentale medio-grave in paraparesi spastica»? Per permetterle di vivere seguendola 24 ore al giorno il padre e la madre Gloriano e Mariagrazia, obbligata a lasciare il lavoro per dedicarsi solo alla figlia, ricevono una pensione mensile lorda di 270,60 euro più un'indennità d'accompagnamento di 487,39 per un totale di 757 euro e 99 centesimi. Un decimo.
«E di casi così in Italia, di persone che dipendono dai familiari in tutto e per tutto, ce ne saranno almeno centomila», spiega Pietro Barbieri, presidente della Fish, la federazione italiana delle associazioni di sostegno all'handicap. «Sia chiaro: se Sarra non è più in grado di lavorare, è giusto che l'invalidità gli sia riconosciuta. Ma nessuno nelle sue condizioni, in Italia, ha mai visto un vitalizio con delle cifre simili. Nessuno».
Di più: quel vitalizio stratosferico rispetto ai trattamenti miserabili concessi agli altri invalidi totali che non fanno parte del mondo dorato della politica, va a sommarsi con l'indennità e le altre prebende riconosciute ai sottosegretari regionali calabresi.
Per carità, non ci permetteremmo mai di sottovalutare i problemi avuti dall'esponente pidiellino. Anzi, che abbia trovato la forza per riprendersi è una cosa che non può che rallegrare noi e tutti i cittadini. Ma c'è o non c'è una contraddizione tra quella invalidità assoluta e permanente a ogni lavoro e la sua permanenza ai vertici del governo di una regione italiana?
E sono accettabili quelle cifre in un paese come l'Italia che dal 2008 al 2013, come dice un'analisi di Antonio Misiani, ha visto il Fondo per le politiche sociali precipitare nelle tabelle degli stanziamenti da 929,3 milioni di euro a 44,6? Come possono capire i cittadini calabresi, sapendo che la loro regione risulta essere, stando ai dati Istat, l'ultima delle ultime per stanziamenti nell'assistenza e nell'aiuto alla disabilità?

Matt Sorum (Guns N' Roses, Velvet Revolver), sarcasmo sui Green Day


Matt Sorum (Guns N' Roses, Velvet Revolver), sarcasmo sui Green Day

Matt Sorum (Guns N' Roses, Velvet Revolver), sarcasmo sui Green Day- Il già batterista dei Guns N' Roses ora in forze nei Velvet Revolver (in stato di animazione sospesa dai tempi dell'abbandono del frontman Scott Weiland, rientrato in pianta stabile nei ritrovati Stone Temple Pilots) Matt Sorum ha commentato in modo cinicamente sarcastico l'accesso d'ira che ha portato il frontman dei Green Day Billie Joe Armstrong a distruggere la chitarra in occasione dell'iHeartRadio Festival di Las Vegas, tenutosi lo scorso weekend nella Mecca del gioco d'azzardo americana.

Sul gesto di Armstrong si è già detto e scritto molto: stress e abbondanti libagioni avrebbero portato il leader del trio pop punk californiano ad una reazione scomposta nel venire a sapere del taglio del proprio set in occasione della manifestazione organizzata nella principale città del Nevada. L'artista ha già presentato le proprie scuse per il poco edificante spettacolo, ammettendo di avere problemi di autocontrollo e facendosi ricoverare presso una clinica specializzata.



"Sfasciare una chitarra sul palco è la cosa più punk che abbia fatto in tutta la sua carriera", ha maliziosamente commentato Sorum per mezzo della sua pagina Twitter: "Poi ha rovinato tutto scusandosi. Una cosa è certa: il rock delle multinazionali è vivo e in ottima salute. Comunque sia, quella band non mi ha mai convinto". 

domenica 30 settembre 2012

E tu mi vorresti dire che Mick Jagger non parlava agli uccelli ma li prendeva?


Pete Townshend: volevo 

andare a letto con Mick Jagger

Mick Jagger e Pete Townshend in uno scatto d’epoca
Il leader dei The Who: ero geloso
del mio manager, aveva una storia
con lui. Lo scontro con Hendrix
dopo il concerto di Monterey
PIERO NEGRI
TORINO
In attesa dell’uscita, l’8 ottobre, dell’autobiografia di Pete Townshend, Who I Am, continua lo studiato stillicidio di anticipazioni sul libro in cui il leader di The Who racconta i suoi Anni Sessanta. Oggi tocca al sesso, e alla competizione tra giganti del rock and roll: «Ero un po’ geloso – scrive Townshend - del mio manager, Kit Lambert, che aveva una storia con Mick Jagger. Mick è stato l’unico uomo con cui abbia mai voluto andare a letto. Una volta lo vidi con un paio di pantaloni molto ampi e apprezzai le dimensioni del suo organo sessuale. Da allora feci in modo che sul palco e durante le session fotografiche, anche il nostro fosse adeguatamente valorizzato». 

Con Jimi Hendrix, invece, i rapporti furono più freddi, e forse anche più professionali: a Monterey, nel 1967, al festival in cui Hendrix conquistò il suo posto tra gli immortali, il gruppo inglese e il chitarrista americano si scontrarono su chi avrebbe suonato per primo. I The Who ebbero la meglio grazie al lancio di una monetina, e il giorno dopo, quando si incontrarono in aeroporto, «andai da Jimi – scrive Townshend – per dirgli che non c’era niente di personale e che comunque il suo show era stato fantastico. Gli chiesi se potessi avere un pezzo della chitarra che aveva distrutto sul palco, lui mi guardò e mi chiese, sarcastico: “Vuoi anche un autografo?”». 

Per scrivere questo libro, Townshend ha rinunciato a suonare con Roger Daltrey negli ultimi mesi, ma a partire da novembre i due The Who superstiti porteranno la loro rock opera Quadrophenia in giro per gli States.  

Tratto da La Stampa del 30.09.2012