Da affariitaliani.it
Importavano cocaina e haschish da Olanda, Ecuador, Marocco e Spagna per 'piazzarla' sul mercato italiano, fabbricavano e vendevano "armi da guerra". Quella sgominata dal nucleo investigativo dei carabinieri di Milano - 22 arresti in mattinata tra il capoluogo lombardo, Bergamo e Varese - era un'organizzazione ben radicata, su cui si sono concentrate, dalla fine del 2008, le indagini cooordinate dal sostituto procuratore, Antonio Sangermano.
Gli arrestati, italiani e stranieri, sono accusati - spiega una nota - di "associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina e hashish e alla fabbricazione, detenzione e commercializzazione di armi comuni da sparo e da guerra, nonche' ricettazione e porto illegale di armi". Novanta gli arrestati dall'inizio dell'attivita' investigativa, 150 denunciati. Sequestrate ingenti quantita' di cocaina, hashish, armi e munizioni, 300mila euro in contanti circa, depositi bancari ed autovetture.
Secondo quanto rivela il Corriere della Sera quest'operazione rientra nella seconda parte dell’inchiesta che a novembre 2011 portò all’arresto di tre dipendenti di Mediaset che si facevano consegnare e spacciavano cocaina negli uffici di Cologno.
Con i nuovi arresti, i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano sono risaliti al livello superiore dei trafficanti che importavano a Milano quintali di droga. Un gruppo di ecuadoriani che ha fatto arrivare la cocaina via mare (su container), per via aerea (grazie a corrieri) e con spedizioni postali.
Il Corriere scrive che tra gli indagato c'è anche un dipendente della Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi, che "nella sua qualità di... responsabile del "Reparto Security" dell’aeroporto di Linate... — come scrive il gip D’Arcangelo — si adoperava per garantire l’elusione dei controlli doganali sui bagagli in arrivo presso il suddetto scalo, all’interno dei quali era celata la sostanza stupefacente".
LA NOTA DI SEA - "In riferimento alle notizie di stampa, per le quali risulta che un dipendente di SEA, G.A., sarebbe indagato per un’operazione anti droga condotta oggi dai carabinieri, SEA ha provveduto immediatamente a sospendere a titolo cautelare il dipendente sollevandolo da qualsiasi incarico aziendale".
COCA TRA I VIP DI MEDIASET - Si parla anche di spaccio di cocaina a personaggi del mondo dello spettacolo legati a Mediaet nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di 22 persone firmata dal gip di Milano Fabrizio D'Arcangelo, nell'ambito di un maxi - bliz contro il traffico di droga. In un'intercettazione ambientale, uno dei presunti vertici dell'organizzazione, Marco Damiolini conversa con Raffaele Laudano, un altro degli arrestati. "Damiolini: mo' ti dico una cosa, guarda che Mediaset....se ti blindano se la cantano. E' normale. Lo rivelano. Laudano: se la smazza poi lui. Damiolini: non gli puoi neanche dare dell'infame. L'amico mio ha preso 12 anni di galera perche' lavorava con... . Davide Caffa. Lui gli dava la barella...(cocaina) alla ....., a ...., (trasmissione in onda su canale cinque)....gli dava due etti e mezzo. Gliela pagavano profumata proprio.....e' successo....(inc)...e ha preso dodici anni".
I presunti acquirenti della coca sarebbero due noti presentatori di Mediaset, ma uno degli investigatori fa notare che i personaggi dello spettacolo citati in questa intercettazione ambientale "non sono mai stati sentiti nell'ambito dell'indagine" e che "potrebbe trattarsi di chiacchiere da bar". "Non e' stato trovato nessun riscontro sul consumo di cocaina da parte di questi personaggi", precisa la fonte.
In altri passi delle intercettazioni, Marco Damiolini e Raffaele Laudano si lamentano della scarsa qualita' dell'ultima partita, giudicandola non adatta ai raffinati ambienti televisivi. Damiolini: "Compri dieci grammi e vuoi il 90%". Laudano: "Ma non posso dargli neanche la merda a quelli di Mediaset ... io lo so gia' come son fatti quelli ...". Viene poi riportata un'altra conversazione tra Laudano e Domenico Molle, ex dipendente Mediaset arrestato nella prima tranche dell'inchiesta, che si lamenta per una serie di agitazioni sindacali nella tv che interferiscono con il suo commercio. Molle: "Quindi mi sveglio tardi la mattina ... Poi ... in azienda c'e' un bordello della Madonna ... per questa cosa dello sciopero che fanno i picchetti ... c'e' un casino a Cologno (sede di Mediaset, ndr) ... Laudano: "Eh ...". Molle: "Ne stanno licenziando ... non si capisce piu' un ...". Laudano: "Eh ...". Molle: "Eh ... allora in azienda e' un po' ... un subbuglio hai capito?". Laudano: "Va bene dai ... ".
DROGA: PAOLA BARALE,ESTRANEA A FATTI E A QUELLO CHE HANNO SCRITTO
"Sono totalmente estranea ai fatti e di tutto quello che hanno scritto e di cui parlano non ho mai visto ne' sentito niente. La cosa che mi spiace e' che comunque ci possa essere qualcuno che faccia cosi' facilmente dei nomi, senza aver prima verificato se la cosa sia vera o meno". E' questo il commento che Paola Barale rilascia a DavideMaggio.it in relazione all'arresto di 22 trafficanti di stupefacenti che avrebbero rifornito di droga tre dipendenti Mediaset. In un articolo pubblicato stamane dal sito web di un quotidiano nazionale e' stata anche riportata un'intercettazione telefonica nella quale vengono fuori i nomi di Maurizio Costanzo e Paola Barale.
- "Queste nomee e questi fatti - dice ancora la Barale nel suo commento in serata - rovinano la reputazione delle persone. Lo dico per esperienza perche' ci sono gia' passata e, in relazione a quella storia, scritta in un modo sbagliato, sono stata risarcita. Essere abbinata di nuovo, oggi, ad una storia del genere non e' che mi faccia molto piacere. Concordo anche io con Costanzo, l'unica persona che conosco in questo marasma di nomi, e per citare una frase che dice sempre: 'La madre dei cretini e' sempre incinta'. Per il resto sono tranquilla perche' non ho niente di cui spaventarmi o aver paura. Mi spiace solo dover chiamare di nuovo i miei per dire che non e' vera questa cosa. Ogni volta gli prende un coccolone". Costanzo, dal canto suo, ha gia' smentito ("non so di cosa si stia parlando") e il pm Sangermano spiega che "Mediaset e' completamente estranea alle indagini". Per assenza di riscontri sui personaggi sopra citati, infatti, non ha ritenuto necessario nemmeno doverli ascoltare.
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